Menhir della Puglia      
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RUFFANO  menhir "Manfìo"    
           
Località  
Prov.
Contrada  data
ora (TU)
  Satelliti
Ruffano  
LE
Manfiò      
 
primo controllo :
   

25 Lug. 2004

circa ore 12

11 + 1
 
secondo controllo :
    13 Set. 2014
fra le 11 e le 14
   
   
 
        
Oggetto: Menhir detto "Menanthol"
   
Note:
È stato rinvenuto in contrada Manfio, da Giacomo Matarrese e Pino De Nuzzo nel novembre 1985, nel corso di un'esplorazione dei territori di Casarano e Ruffano, alla ricerca di grotte ipogee. Il monolite si trova infisso nella fascia scabrosa di un terreno ricco di affioramenti rocciosi e altri interessanti materiali litici. Ha la sommità bicuspide, centrata da una cavità, due croci incise su due facce adiacenti e un foro del diametro di circa 18 centimetri, che attraversa le facce larghe e lo rende unico tra tutti quelli rilevati in questa ricerca.      (fonte)

Men-an-thol è un termine Bretone che significa pietra forata e si pensa siano massi particolari collegati ai riti della fecondazione e del passaggio all'età adulta. Il menanthol di San Vito, chiamato in dialetto Lisàri, ha un foro di 30 cm all'interno del quale il rituale del passaggio propiziatorio ancora si ripete ogni anno nel giorno del Lunedì dell'Angelo.

(*) (fonte)

Menanthol di San Vito
           
   
 
        
Latitudine N Longitudine E
EPE
Datazione
hlmm.
h.z.
azimut magnetico
39°59'29.00"N 18°12'6.00"E
4
Incerta
163
*
234° (ricontrollato e modificato il 13/9/2014)
  Acqua: nessuna evidenza di sorgenti naturali attive nelle immediate vicinanze.
Tipologia: Menhir semi-lavorato a sezione rettangolare  
Cultura: Megalitica  
        
 
       
PRIMO CONTROLLO:      
Presenti: 25 Lug. 2004    
Franco
Ruggieri
 
  Antonio (Tonino) Marseglia  
  Pino De Nuzzo  
       
 Dati del menhir:      
Altezza
m. 1,33 circa
       
 Base
cm. 49 x 30
       
Foro, diametro
cm. 18 circa        
Foro, distanza da terra
cm. 66 circa        
Giacomo Matarrese, che con Pino De Nuzzo, ha scoperto il menhir forato di Ruffano, nel 1985.
             
 
PRIMO CONTROLLO, foto del 25/07/2004:
 
Le foto eventualmente contrassegnate con un asterisco (*) possono essere ingrandite.
Pino De Nuzzo e Tonino Marseglia
Menhir, da SW (croce sul lato occidentale)
Menhir, visto da NE  (*)
Menhir, visto da SE
Menhir, da NW (croce sul lato settentrionale)
Paesaggio in direzione SW
   Altro menhir presumibilmente abbandonato durante la lavorazione, a pochi metri di distanza.
Particolare della rottura in prossimità del foro.
Scavo a V sulla testa del megalite. Al centro è presente una depressione a coppa. Vista da occidente.
SECONDO CONTROLLO,
Un secondo controllo si è svolto nei giorni 12, 13 e 14 Settembre 2014.
Presenti i seguenti Soci dell'Unione Astrofili Napoletani:      
Rosa
 Barbato
Antonella
 Carpi
Francesca
 Fabiani
Luigi
 Maiolino
Luca
 Barone
Antonio
 Coppola
Maria Rosa
 Figini
Franco
 Ruggieri
Luigi
 Candurro
Simona
 Cristiano
Valentina
 Flagiello
Rosario
 Scerbo
Rita
 Carano
David
 D'Ambrosio
Anna
 Lombardi
Clelia
 Villani
               

E inoltre Rodrigo Sabato, incontrato e conosciuto sul luogo, che ci ha fatto gentilmenta da guida, permettendoci di raggiungere il luogo ove si trova il menhir che altrimenti sarebbe stato difficilmente individuabile a a causa della fitta vegetazione.

               
Il menhir, presumibilmente da attribuire all'Età del Bronzo, è stato rivisitato nel corso di una trasferta della Sezione di Archeoastronomia dell'Unione Astrofili Napoletani. Un nutrito gruppo di Soci ha provveduto a ricalcolare l'orientamento dell'asse del foro con una metodologia di tipo geometrico che prescinde dall'utilizzazione della bussola e che è stata messa a punto dall' Ing. Antonio Coppola.
La situazione della vegetazione è molto mutata rispetto alla visita del 2004, tanto da stravolgerne la via d'accesso.
I dati, rilevati con maggior precisione rispetto al 2004, sono i seguenti:
Orizzonte geografico alla distanza di circa 52 km..    Durata del tramonto civile: circa 2 minuti.   Peso presumibile del monolite: 250 kg.
Orientamento dell'asse del foro: 221°.     Il foro, del diametro di circa 18 centimetri, offre un campo di 20° alla distanza di osservazione di 50 centrimetri.
Probabile azimut del Sole al tramonto nel giorni intorno al Solstizio d'Inverno: 239°
Il foro, e ancor più l'incavo a V, è quindi posizionato in modo da permettere l'osservazione del tramonto del Sole nel giorno del Solstizio d'Inverno, seguendone il tragitto negli ultimi minuti.
Resta l'osservazione dell'Ing. Coppola secondo cui l'asse del foro, posto a circa 80 centimetri dal suolo (attuale rilievo), è in posizione ragionevolmente non idonea per effettuare osservazioni, considerando l'altezza media di un uomo in piedi. Risulterebbe opportuno quindi  pervenire alla conoscenza della profondità del piano d'appoggio del monolite rispetto al piano di campagna.
E' inoltre possibile che tale scomodità di osservazione abbia reso utile ottenere in seguito una linea di mira mediante l'incavo aV sulla faccia superiore del prisma, peraltro ad altezza più accettabile.
 
     
  SECONDO CONTROLLO, foto del 13/09/2014:  
Le foto eventualmente contrassegnate con un asterisco (*) possono essere ingrandite.
Splendido olivo millenario presso l'Agriturismo dove abbiamo alloggiato.
Inizia il difficile percorso per raggiungere il menhir.
David, Antonella e Luca cominciano a sistemare la strumentazione per il rilievo dell'orientamento
(Foto Luigi Candurro)  (*)
(Foto Rita Carano)  (*)
(Foto Luigi Candurro)  (*)
Antonio Coppola e Antonella. In basso Rodrigo Sabato, senza la cui guida difficilmente avremmo potuto raggiungere il monolite
Antonio Coppola, Antonella e David.
Il menhir Manfio nel suo aspetto attuale
(Foto Luigi Candurro)
(Foto Luigi Candurro)
(Foto Rita Carano)
L'attrezzatura per il rilievo dell'ombra solare.
Antonio Coppola utilizza l'incavo a V 
Rosario, Rodrigo, Francesca, Maria Rosa, Franco e Luigi M.: Qualche calcolo di controllo.
(Foto Luigi Candurro)  (*)
(Foto Luigi Candurro)
(Foto Rita Carano)  (*)
Rosa, Anna, Francesca, Rosario, Rodrigo. In basso Maria Rosa e Franco. Un momento di riposo.
Il gruppo sulla strada del ritorno
Cena "di lavoro" per festeggiare la buona riuscita della trasferta.
(Foto Rita Carano)  (*)
(Foto Rita Carano)  (*)
(Foto Rita Carano)  (*)
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