Una
statuetta egiziana predinastica |
Ipotesi sull'attribuzione
di un'identita alla statuetta trovata nei pressi Ma'mariya, periodo predinastico
(4000-3600 a.C.) |
Prima impostazione
di questa pagina: 24 Aprile 2006
Ultimo aggiornamento di questa pagina:
Martedì, 25 Guigno, 2013 12:42
|
________________________ | ________________________ | ________________________ | ________________________ | ________________________ |
|
||||
Premessa
indispensabile sull'astronomia antica. |
||||
Quando, al termine del suo ciclo
naturale di ventinove giorni e mezzo, la Luna si viene a trovare spazialmente
compresa fra il Sole e la Terra - benché di solito non sullo stesso
piano - la luce della nostra stella ne illumina la faccia non visibile
da noi. E' questo il fenomeno della "Luna Nuova", per il quale
il nostro satellite risulta completamente invisibile..
|
||||
Figura 1. |
||||
La Luna Nuova appare,
visivamente, durare circa tre giorni, cioè per tre giorni la Luna
non è visibile nel nostro cielo notturno. Il termine "luna
nuova" deriva dalla considerazione, fatta già nelle più
remota antichità, che il ciclo lunare possa essere in qualche modo
paragonato alla la vita umana: nasce, cresce, raggiunge la piena maturità,
invecchia, muore.e nuovamente
rinasce... |
||||
. |
||||
Figura 2.
|
||||
Tutto ciò portò a due considerazioni fondamentali : | . |
|||
a)
essendo un ciclo continuo che si ripete costantemente e sempre con la
medesima durata, esso può essere utilizzato come calendario per
definire con sufficiente esattezza il succedersi di periodi sempre uguali
che, per motivi che vengono descritti
altrove, prenderanno il nome di mesi
lunari. |
||||
b)
poiché la Luna riproduce nell'arco di un mese tutte le fasi della
vita umana ma poi, tre giorni dopo essere morta (scomparsa), rinasce nuovamente
allora è lecito sperare che anche l'Uomo, dopo la morte, possa
rinascere o almeno continuare a vivere altrove. |
||||
.............. |
||||
Figura 3.
|
||||
Per utilizzare al meglio la prima
di queste due considerazioni la maggior parte delle culture primitive
decise di stabilire che l'inizio del mese lunare dovesse coincidere col
primo apparire di un sottilissimo arco di luna dopo i tre giorni di assenza.
Questo appare assai basso nel cielo occidentale, subito dopo il tramonto
del Sole. . |
||||
Il fenomeno si ripete dopo 29,53059
giorni e prende il nome di mese sinodico
ma esiste anche un altro metodo per calcolare il mese lunare, basato sul
passaggio successivo della Luna in prossimità di una determinata
stella; questo si chiama mese siderale e
dura 27,32166 giorni. Ovviamente questa accuratezza
di calcolo che è tipica dei nostri tempi non poteva essere nemmeno
lontanamente raggiunta dai nostri progenitori; questi stabilirono un valore
forfettario di 28 giorni che
permetteva di valutare con una precisione sufficiente per l'epoca anche
la durata dell'anno, composto da 13
mesi lunari (13 x 28 = 364). |
||||
La seconda considerazione (corrispondenza
fa vita umana e ciclo lunare) inciderà sull'aspetto spirituale
dell'Uomo. La Luna viene presto identificata con una divinità che
mostra come la limitazione della vita sia solo apparente e che "qualcosa"
che ha convissuto con il corpo mortale può, in determinate condizioni,
sopravvivergli. E' probabilmente troppo presto per assegnare a questo
"qualcosa" le caratteristiche che molto più
tardi il Cristianesimo collegherà con l'anima, perciò limitiamoci
a definirlo principio spirituale. |
||||
La fantasia umana è, di
sua stessa natura, assai difficilmente contenibile nei limiti del razionale
e, definita la Luna come Dea, presto si cominceranno ad osservare una
serie di circostanze che a noi possono apparire a volte puramente casuali
ma che, per un Uomo che ancora non dispone di un metodo critico-scientifico
di valutazione, sono invece indice di una sorta di rapporto causa-effetto:
il concetto di coincidenza è scarsamente
apprezzato dal primitivo. |
||||
Così l'osservazione che
il livello del mare sale e scende in funzione di certe posizioni della
Luna (le maree) ha presto convinto che ci fosse una precisa relazione
fra la Luna e le acque e la Dea diviene presto una Signora delle Acque.
Questa circostanza si verifica in pratica in ogni parte del mondo, anche
presso quelle popolazioni che, vivendo lontane dalle rive del mare, non
hanno modo di sincerarsene di persona. Evidentemente il nomadismo, caratteristico
del Paleolitico (ma presente, seppur in parte minore, anche in epoche
successive), ha portato in giro leggende, miti e credenze che hanno più
o meno rapidamente attecchito ovunque. |
||||
Figura 4.:
Artemide |
||||
Ma c'è di più! La strana coincidenza fra la durata del ciclo
lunare e quella del ciclo ormonale femminile non poteva non essere notata
né; una volta osservata, poteva portare a conclusioni diverse dal
fatto che la Luna, oltre che a governare in qualche modo le acque, fosse
responsabile anche della fertilità femminile.
Nasce probabilmente da qui (o almeno anche
da qui) l'identificazione Luna-acqua-fertilità che fu già
proposta da quel grande studioso di Storia delle Religioni che è
stato Mircea
Eliade.
Essendo divenuta sacra la Luna anche alcuni suoi attributi godettero di grande fama in ambito religioso. Poiché poi forse tutto era nato dall'utilizzazione della prima sottile falce di Luna come punto fermo per la determinazione del mese, quest'aspetto ne divenne uno dei simboli più importanti: il semplice disegno di un arco luminoso con la concavità rivolta verso l'alto. |
||||
Ma il simbolo, proprio in quanto
tale, assunse nel tempo altri aspetti: l'arco lunare divenne un arco tout
court, appannaggio di varie dee, anche piuttosto famose, come la
greca Artemis. Il fatto poi che una dea fosse portatrice dell'arco la
designava già per un destino di cacciatrice e questo la avvicinava
alle fiere, agli animali selvatici. Ed ecco delinearsi, soprattutto in
Asia Minore, la figura della Potnia Theron, la Signora degli
Animali (figura 4, Vaso attico a figure rosse del V sec.
a.C., Museum of Fine Arts, Boston). |
||||
Figura 5,: Venere
di Laussel |
||||
Contemporaneamente l'arco luminoso
con la concavità rivolta verso l'alto era stato accostato anche
alle corna della vacca e queste ne erano diventate un altro emblema. Col
tempo ogni genere di corna, anche molto ramificate come quelle dei cervi,
finirono per simboleggiare la Luna.
La rappresentazione forse più antica
di cui siamo in possesso, relativa a questa simbologia, è costituita
dal bassorilievo della celebre Venere di Laussel, detta anche Dama del
Corno (figura 5. Gravettiano, Perigordiano Superiore,
circa 23.000 a.C.). |
||||
Figura 5.1,: Il corno | ||||
Come si può osservare dall'ingrandimento del particolare - a sinistra - il corno (simbolo lunare) presenta 13 tacche, come i 13 mesi dell'anno lunare. Siamo probabilmente di fronte ad uno dei primi esemplari di calendario. | ||||
La
dea predinastica |
||||
A questo punto disponiamo già
dei dati sufficienti per ipotizzare che la misteriosa Dea di Ma'mariya,
la cui statuetta è conservata presso il Brooklin Museum, altro
non sia che una raffigurazione della Luna Crescente. |
||||
Ma, per meglio comprendere il
fil rouge che ci ha portato dalla figurina predinastica sino
al nostro satellite naturale, è opportuno seguire passo per passo
il complesso viaggio che questo simbolo ha effettuato attraverso i seimila
anni della cultura egizia, dall'epoca di Naquada alla definitiva contaminazione
culturale greco-romana. |
||||
Portiamoci virtualmente sul luogo
ed osserviamo che il Sole, appena tramontato, illumina una sottile falce
di Luna Crescente (fig. 6). Essa rappresenta,
per chi la osserva dalle rive del Nilo, la rinascita del tempo (un nuovo
mese) e quindi la speranza di rinascita dell'uomo dopo la morte. Come
non considerarla una divinità? |
||||
E dunque, se è una divinità,
è necessario che a ogni rituale se ne riproponga l'immagine, quasi
a chiamarla a testimoniare la fede che gli uomini ripongono in lei. |
||||
Figura
6. Ipotetica ricostruzione del
paesaggio ad ovest di Ma'mariya, subito dopo un tramonto del Sole. (FR) |
||||
Così la falce lunare viene assimilata, col passare del tempo, da numerose divinità del pantheon egizio che da essa traggono forza ed autorevolezza. | ||||
__________________________________________ | ___________________________________________ | __________________________________________ | |
Da questo momento
in poi (ma probabilmente anche da molto prima) il crescente di luna di
due o tre giorni diventerà una vera e propria ossessione nel simbolismo
dei proto-egizi e dei loro discendenti di epoca dinastica. Soprattutto
per quanto riguarda le barche (il crescente lunare è in realtà
la barca su cui la dea della Luna si muove nel cielo) e negli oggetti
che alcuni déi più tardivi porteranno sul capo per definire
la propria funzione. |
|||
|
|||
figura 7, la Luna di 2 o 3 giorni | Figura
8, la dea |
Figura
9, paletta cosmetica |
|
figura
10, vaso di Naquada |
Figura
11, altro vaso di Naquada |
Figure 12 e 13 barche antiche (predin.)e tarde (XIX Dinastia) | |
Figura
14, Khonsu, dio lunare di Tebe |
Figura
15, Khonsu con testa aviforme |
||
Figura 16,
Hator dalle corna lunate di vacca |
Figura
17, in Grecia: Artemis, come Potnia Theron |
Figura
18, Giambattista Tiepolo: Immacolata
Concezione |
|
________________________ | ________________________ | ________________________ | ________________________ | ________________________ |
NOTE: |
La
sigla MET indica la collocazione del reperto presso il Museo Egizio di
Torino |
La sigla
GS indica le foto effettuate da Giancarlo Scarpa (FISA) |
La sigla
FR indica le foto effettuate da Franco Ruggieri |
|
Passiamo ora ad analizzare alcune
caratteristiche fisiche della statuetta di Ma'mariya, per cercare di identificarne
una eventuale origine non egiziana. |
||||
La testa
ricorda quella di un uccello, forse un pappagallo, estinto in Europa ma
ancora presente in Africa. Tuttavia se anche se la protuberanza fosse
semplicemente un naso certamente non sembrerebbe trattarsi di un naso
umano. |
||||
D1 |
D2 |
D3 |
D2+D1 |
|
Si tratta di un caso singolo oppure
nella stessa zona e nella stessa epoca si trovano altri esempi simili?
|
||||
Si trovano. Ma mentre le figure NDa1 ed NDa2 rappresentano probabilmente la medesima figura divina, altrettanto non si può dire per le figure FR26 ed GS08 (il barcaiolo), in cui solo forzando il discorso si può immaginare la dea della Luna che guida la propria barca mentre attraversa il cielo. Altri in effetti, oltre Ra, dispongono di barche atte a questo scopo, dèi come Horo e Sokar, ma anche re come Sesostri III e Kufu (Cheope). si tratta però di esempi più tardi che non sono attribuibili al periodo predinastico. Molto più difficile, se non impossibile, immaginare che i personaggi di FR29 siano altrettate repliche della Dea della Luna. Non resta che concludere, almeno per ora, che fosse assai diffusa, in quel periodo e in quella zona, la rappresentazione di personaggi umani "nasuti" |
||||
FR26
..............MET,
il barcaiolo |
GS08
........... MET,
il barcaiolo |
|||
NDa1 |
NDa2 |
FR29
..... MET,
frammento di tessuto di lino dipinto. Periodo predinastico, Naqada I (4300-3700
a.C.) Provenienza: Gebelein, scavi di Farina, 1930
|
||
FR28 .... MET, steatopigia | GS14 ..... MET, steatopigia | FR24 ... MET, steatopigia | GS03 ...MET, steatopigia | |
Anche
la statuetta ritrovata nella grotta di Franchthi, nel Peloponneso, e risalente
al V millennio a.C. presenta la medesima posizione accosciata e una serie
di disegni sul corpo che sembrano suggerire una qualche forma di abbigliamento. |
||||
FR23....MET, steatopigia | FR22 : . . MET, steatopigia | VP1 Franchthi (GR) V° millennio aC | ||
Tuttavia rappresentazioni anomale del capo,
che e volte ricordano quello della Dea di Ma'mariya, non sono assenti
fra le figurine femminili definite "Veneri Preistoriche", fiorite
nel Paleolitico Superiore e diffusesi poi più ampiamente nel Neolitico.
Vediamone alcune. I link di colore blu sotto ogni immagine rimandano al sito o al testo di provenienza. |
||||
Abri Cellier (F) Aurignaciano (Musèe du Perigord) 01 [GEIUP469] |
Lespugue (F), (1) Haute-Garonne
|
Grotta
Grimaldi, Balzi Rossi (I), La Policinela, steatite
verde. 20.000 a.C. - h:8,1 cm.
trovata, fra il 1883 e il 1895, nella grotta del Principe
Museo des Antiquités de la Nation de Saint-Germain-en-Laye,
Francia.
04 www.pepe-rodriguez.com/ e la-rose-des-vents.com/ 05 |
||
Balzi
Rossi (I) Ventimiglia - [A] h = cm. 4,7 - Gravettiano Caratteristica la posizione della testa a portamento da insetto e inclinata in avanti. [Vedi Lespugue e Avdejevo] 06 ARTPR, 61-1 |
Balzi
Rossi (I) Ventimiglia - [F]
h:7,5 cm. - Gravettiano, 23.000 a.C. 07
republika.pl/nihilum/
|
Ur [RQ], "Dea
serpente" terracotta,
kourotrophos.
Cultura di Ur (Ubaid).
5.500 / 4.000 a.C. - h.=14 cm. Museo dell'Iraq, Bagdad. 08 [U&T,II,38] |
Falkenstein [A] 4.000
a.C. Ricorda la Venere di Lespugue,
del gravettiano francese. 09 www.flickr.com/photos/ |
Thera [GR], (08)
Santorino. 1.600/1.500 a.C. Tarda età del bronzo, brocca
mammillata. Forse dea-uccello. 10 ILDD, tav.8 |
Macomer,
Sardegna [I] (a) Neolitico? h.=cm.14. Vista di fianco, a destra vista di fronte > 11 GEIUP, 395 |
Macomer, Sardegna [I]. (a1) Forse
databile al 10.000 aC, quindi Paleolitico finale. Notare
la presenza del solo seno sinistro
|
00
per confronto |
||
|
|
|||
Ma esistono altre analogie, oltre la forma del capo, che ricollegano la Dea Predinastica alle Veneri Preistoriche, soprattutto a quelle paleolitiche: |
||||
a) la steatopigia, cioè la presenza di fianchi ampi e/o di glutei prominenti. In tutti gli esempi sopra mostrati ad esclusione di 03 e 08. | ||||
b) l'evidenza, che appare spesso eccessiva, degli organi sessuali deputati alla riproduzione o all'allevamento dei figli: zona pubica e mammelle. | ||||
c) la mancata rappresentazione dei piedi che, a volte, si estende anche ai polpacci. In tutti gli esempi sopra mostrati. | ||||
La STEATOPIGIA
(letteralmente "grasse natiche") è legata alla convinzione,
tipica di numerose comunità pre-letterate sia del passato che del
presente, che i fianchi abbondanti della donna favorissero la gravidanza
e la fertilità. Considerando che nel pensiero dell'Uomo preistorico
fertilità=ricchezza (più animali da cacciare o da allevare,
più figli che aiuteranno l'intera piccola comunità nella
caccia, nella raccolta e più tardi nei lavori dei campi, più
frutti spontanei sugli alberi ...) risulta ovvio che il simbolo più
spontaneo per indicare ciò fosse la donna gravida o comunque in
grado di generare: quella che molto più tardi i Greci chiameranno
"ninfa". |
||||
La messa in evidenza degli ORGANI
SESSUALI femminili e la loro frequente accentuazione è la
logica conseguenza di quanto appena esposto. In effetti la correlazione
fra tali organi e la riproduzione deve essere stata intuita molto precocemente. |
||||
L' ASSENZA
DEI PIEDI ha un'origine funzionale: le popolazioni che per prime
hanno prodotto le Veneri Preistoriche, nel Paleolitico superiore, erano
ovviamente nomadi ma disponevano già di culti e rituali da svolgersi
intorno all'immagine di un personaggio mitico o simbolico. Non avevano
templi o luoghi sacri stabili ma potevano portare con sé le statuette
e il modo più efficace per utilizzarle consisteva nel far penetrare
la loro parte inferiore nel terreno: di qui la necessità di disporre
di una zona terminale più o meno appuntita per agevolarne la penetrazione.
Questa caratteristica, comune praticamente a tutte le statuette dell'epoca,
è particolarmente osservabile nelle figure 02,
04, 05, 09,
11 e 12 oltre che, ovviamente, nella
00. |
||||
Nelle fasi più tarde del
Neolitico e poi nelle prime età dei metalli l'affermarsi progressiva
della stanzialità ridusse poco a poco questo uso e comparvero i
piedi mentre andava scomparendo in parte la steatopigia. Tale fenomeno
è particolarmente visibile negli arcipelaghi, dove la stanzialità
divenne indispensabile fin dalla loro prima colonizzazione a causa del
limitato spazio disponibile. L'esempio più significativo è
costituito dalle Cicladi. |
||||
A questo punto possiamo concludere
ipotizzando che la statuetta predinastica conservata presso il Brooklin
Museum sia la naturale discendente delle Veneri Preistoriche diffuse in
tutto il Vecchio Mondo e, come la Venere di Laussel, simboleggi la Luna. |
||||
Per approfondimenti e confronti è possibile visitare la parte di questo sito dedicato appunto alla raffigurazione della donna nell'antichità. | ||||